iOS 14.5 e l’arrivo del famigerato ATT (App Tracking Transparency)

iOS 14.5 ATT

Il 26 aprile 2021 è stata rilasciata la versione di iOS 14.5 che introduce il tanto temuto ATT (App Tracking Transparency). L’ATT è il nuovo framework di Apple dedicato alla privacy che comporta notevoli modifiche sul modo in cui le piattaforme di Advertising come Facebook e Instagram possono processare i dati a loro disposizione, in termini di misurazione e attribuzione.

Facciamo un po’ di chiarezza su come funziona l’ATT e cosa comporta.

COME FUNZIONA L’ATT

Il passaggio al sistema operativo iOS 14.5 prevede che, al download o aggiornamento di un’app come Facebook, Instagram o Amazon, l’app stessa debba debba richiedere all’utente, attraverso un prompt, il consenso esplicito alla raccolta e condivisione dei suoi dati di comportamento.
Le applicazioni come Facebook e Instagram collezionano dati di comportamento attraverso diverse app e/o siti web riconducendoli in modo diretto e univoco allo stesso utente.
L’App Tracking Transparency vieta il tracciamento e condivisione di questi dati, a meno che le persone non autorizzino il monitoraggio sui dispositivi iOS 14 tramite questo prompt.

Se un utente nega il consenso Facebook e le altre app non potranno più usare l’IDFA, ovvero la stringa alfanumerica che viene utilizzata per identificare in modo univoco un device attraverso l’utilizzo di diverse app. Pertanto se la richiesta viene negata, un volta che l’utente esce dalle piattaforme social quest’ultime perdono la connessione con quell’utente.

Inoltre finchè gli utenti non vedono il prompt su Facebook o le altre app e decidono di fare opt-in (ovvero consentono l’utilizzo del proprio IDFA), vengono di default esclusi dal tracciamento.

Le restrizioni non riguardano solo Facebook e Instagram: l’ATT riguarda qualsiasi app e social media che prevede un tracciamento cross-domain e cross-app, come ad esempio LinkedIn , Amazon, YouTube, TikTok…

L’introduzione dell’ATT porta necessariamente con sé la chiusura di alcuni utili strumenti come Facebook Analytics, Attribution e Audience Insights, che permettevano di eseguire campagne mirate sugli utenti grazie alla registrazione dei comportamenti,  ma basandosi sul dato del singolo utente fa si che non si possa più garantirne il corretto funzionamento.

Questa nuova introduzione, mirata sicuramente alla tutela dell’utente finale, potrebbe danneggiare o quantomeno rallentare, chi invece su questi dati basa le proprie campagne marketing e quindi il proprio lavoro. Siamo sicuri però che questa non sarà la fine, si vocifera già di nuovi strumenti che andranno a rimpiazzare questi utili tool, in uscita già per questa estate.

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